Frutta secca o frutta disidratata tu che tipo sei?

Ricche di sali minerali, vitamine, fibre, proteine e acidi grassi essenziali, frutta secca e frutta disidratata sono un alimento il cui consumo è consigliato tutto l'anno dagli esperti di alimentazione. Ma quali sono le differenze tra queste due irresistibili golosità ricche di nutrienti preziosi e proprietà salutari?

C'è differenza tra frutta secca e frutta disidratata?

Nonostante vengano spesso chiamate entrambe "frutta secca", frutta secca e frutta disidratata sono due alimenti distinti con caratteristiche, qualità e valori nutrizionali differenti. Le differenze maggiori sono principalmente 2. Per prima cosa la frutta secca vera e propria o frutta a guscio è fatta dai semi di diverse piante, mentre la frutta disidratata o essiccata non è altro che frutta fresca privata di una percentuale di acqua. La seconda differenza è che la frutta secca (o lipidica) è ricca di grassi insaturi e povera di zuccheri mentre la frutta disidratata (o glucidica) è ricca di zuccheri e povera di grassi. Ma vediamo più nel dettaglio.

Frutta secca a guscio

La frutta secca a guscio è composta da un guscio esterno resistente che protegge il seme vero e proprio. La frutta secca più comune in Italia sono noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi con qualche aggiunta più esotica come anacardi e arachidi.

Viene definita “frutta oleosa” o “lipidica” per il suo elevato contenuto di grassi che però si trovano sotto forma di acidi grassi insaturi e polinsaturi (Omega-6 e Omega-3), quelli cosiddetti “buoni”. Questi frutti hanno poca acqua, pochi zuccheri e una buona quantità di proteine (circa il 12-13% per 100 g di alimento). La frutta secca a guscio è molto ricca di vitamina B ed E e di sali minerali come magnesio, potassio, ferro, rame, fosforo e calcio e di fibre. Nonostante l’apporto calorico importante (circa 600 kcal per 100 g), è stato dimostrato che il consumo di frutta secca a guscio rientra nel corretto e sano regime dietetico, soprattutto dei vegetariani, dei vegani e degli sportivi. Inoltre l’assenza di glutine rende questi alimenti ottimi anche per i celiaci.

Frutta disidratata o essiccata

La frutta disidratata o frutta essiccata è frutta fresca a polpa privata di una percentuale di acqua. Si può disidratare e essiccare praticamente ogni tipo di frutta. La frutta disidratata più comune in Italia sono fichi, datteri, albicocche, prugne, uva con qualche aggiunta più esotica come mango, papaya, pomelo e zenzero.

Questi frutti hanno un alto contenuto di zuccheri e di fibre, un bassissimo (se non addirittura assente) contenuto di grassi e sono ricchi di sali minerali e vitamine. Come avviene per la frutta fresca da cui deriva, anche la frutta disidratata contiene nutrienti diversi a seconda della tipologia di frutta utilizzata. Infine la frutta disidratata può essere al naturale cioè senza zuccheri aggiunti o con zuccheri aggiunti.

Quando e quanta frutta secca si può mangiare al giorno

Passiamo a rispondere alla prima domanda: quando è consigliato consumare frutta secca e frutta disidratata? Data la loro ricchezza di sostanze nutritive, frutta secca e disidratata andrebbero consumata lontano dai pasti principali evitando la sera a fine pasto. Sono invece consigliate a colazione, come spuntino e come snack energetico per chi fa attività sportiva e per gli studenti.

Ora che sappiamo bene il quando passiamo a capire quanta frutta secca si può mangiare al giorno? Questo dipende dalla dieta che si segue. Per diete vegetariane e vegane il consumo di frutta secca o disidratata non dovrebbe superare i 60g al giorno. Per una dieta onnivora la quantità giornaliera consigliata è di circa 30g.

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